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GLOSSARIO TERMINI FINANZIARI (lettera c)

Il Cac 40 è il principale indice della borsa valori francese.

Il Cac 40 è l’indice azionario della Borsa di Parigi dove sono quotati i titoli a più elevata capitalizzazione e liquidità.
Cac è l’acronimo di Cotation Assistée en Continu, che tradotto in italiano significa “quotazione assistita in continuazione”. Il numero 40 sta invece ad indicare che sul listino azionario parigino sono quotate le prime 40 società per capitalizzazione.
Non tutte le prime 40 società francesi quotate sono a tutti gli effetti tali. Questo perché molte sono controllate in maggioranza o in parte da investitori stranieri e dai fondi pensione esteri a partire da quelli americani.
Al 31 dicembre del 2011 fanno parte del Cac40 azioni di società del calibro di Credit Agricole, BNP Paribas, AXA, Edf, Total, France Telecom, Carrefour, Michelin, L’Oreal, Renault e Sanofi.

Capital gain è il termine inglese col quale si definisce il guadagno in conto capitale.

Capital gain è un termine inglese con il quale si indica il guadagno in conto capitale. E’ molto utilizzato in ambito borsistico e finanziario per identificare il guadagno ottenuto dalla compravendita di azioni, di obbligazioni, e di altri strumenti finanziari.
Per definizione il capital gain è la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di uno strumento finanziario.
In Europa attualmente il capital gain è soggetto a tassazione con aliquote differenziate da Paese a Paese. Ad esempio in passato in Italia il capital gain frutto di plusvalenze di Borsa non era tassato. Successivamente è stata introdotta una tassazione al 12,5% sul guadagno ottenuto per poi passare, a seguito di una manovra finanziaria, al 20% con decorrenza dall’1 gennaio del 2012.

La capitalizzazione di borsa indica il controvalore dato dal prodotto tra il prezzo di mercato dei titoli e le azioni che sono rappresentative del capitale sociale.

La capitalizzazione di borsa indica per un’azione quotata il controvalore dato dal prodotto tra il prezzo di mercato dei titoli e le azioni che sono rappresentative del capitale sociale.
Il termine capitalizzazione di borsa si utilizza anche per identificare il controvalore complessivo della capitalizzazione di tutti i titoli negoziabili su un mercato regolamentato.
Più la capitalizzazione di borsa di un titolo è elevata, più il titolo sul mercato è facilmente liquidabile in quanto è possibile trovare sempre un’ampia platea di investitori che da un lato immette proposte in acquisto, e dall’altro ordini di vendita in ragione dei propri obiettivi di investimento.

Cassa di compensazione e garanzia è la società che funge da controparte per i mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.

La Cassa di compensazione e garanzia – abbreviato “CC&G” – è una società fondata nel mese di marzo del 1992, e controllata dal Gruppo Borsa Italiana S.p.A.. Trattasi di una società sottoposta alla vigilanza sia della Consob, sia della Banca d’Italia.
La CC&G funge in qualità di controparte da sistema di garanzia sui mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.A., ed in particolare sull’azionario e sul mercato degli strumenti derivati. In pratica la CC&G adotta dei sistemi di protezione dalle insolvenze basate sul cosiddetto sistema dei margini. Il ruolo della Cassa di compensazione e garanzia è fondamentale proprio sulle negoziazioni di strumenti derivati in quanto quasi sempre questi vengono effettuati a leva.

Cct è l’acronimo di Certificato di Credito del Tesoro.

I Cct o Certificato di Credito del Tesoro sono titoli di debito a tasso variabile emesso dallo Stato italiano attraverso delle aste programmate e riservate agli investitori privati ed a quelli istituzionali.
I Cct sono indicizzati nel tasso all’andamento dei Buoni Ordinari del Tesoro, e pagano al pari dei Btp una cedola con la cadenza semestrale.
I Cct possono essere acquistati e venduti sul MOT per lotti che attualmente sono pari a 1.000 euro nominali o multipli di mille euro. Il MOT – Mercato Obbligazionario Telematico – è accessibile attraverso gli intermediari sia da parte degli investitori privati, sia da quelli qualificati e istituzionali.

I certificates (certificati) sono strumenti finanziari cartolarizzati emessi dalle banche e quotati su mercati regolamentati.

I certificati, definiti più comunemente con il termine inglese certificates, sono degli strumenti finanziari cartolarizzati emessi dalle banche e quotati su mercati regolamentati.
Ad esempio in Italia questi sono quotati sul circuito SeDeX di Borsa Italiana S.p.A., ma anche sull’Euro-TLX.
Sbarcati in Italia nel 1998, i certificates sul SeDeX sono stati oggetto di una distinzione tra gli Investement Certificates ed i Leverage Certificates. Questi ultimi per struttura, caratteristiche e volatilità, risultano essere assimilabili ai covered warrant.
Gli Investment Certificates invece sono invece strumenti finanziari che mirano a replicare nel loro andamento quello che è il sottostante. L’investimento in certificates può avere finalità di copertura dai rischi oppure obiettivi puramente speculativi.

La commodity è un bene primario soggetto di norma sui mercati mondiali alla legge della domanda e dell’offerta.
Commodity è un termine inglese che tradotto in maniera non letterale assume il significato di bene primario. Sulle commodity a livello mondiale vigono leggi della domanda e dell’offerta che sono funzione anche del ciclo economico. Ad esempio un metallo, ma anche il petrolio, è una commodity che si presta a rappresentare il sottostante di strumenti finanziari quotati sui mercati regolamentati di tutto il mondo. Sono noti in tal senso i futures sul petrolio, ma anche quelli su commodity rappresentate da beni e materie prime come il grano, il caffè, l’orzo ed il mais.
L’investimento in strumenti finanziari collegati alle commodity può avere sia il fine di copertura dai rischi, sia quello puramente speculativo.

La Consob è l’Autorità di controllo per il mercato mobiliare in Italia.

La Consob – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – è un’Autorità istituita nel mese di giugno del 1974 con un’apposita Legge, la numero 216.
L’attività della Consob è quella di garantire per il mercato mobiliare italiano la trasparenza, l’efficienza e la tutela degli investitori.
La Consob in casi eccezionali può anche imporre provvedimenti limitativi per il mercato quali ad esempio il blocco parziale o totale delle cosiddette vendite allo scoperto. Questo al fine di contrastare pericolosi fenomeni di natura speculativa al punto tale da alterare in maniera sensibile gli scambi nei giorni in cui la Borsa italiana è aperta per le contrattazioni.

I credit default swap sono degli strumenti finanziari derivati che offrono copertura dal rischio di default di un emittente.

I credit default swap – abbreviato Cds – sono degli strumenti finanziari derivati di natura creditizia.
I credit default swap sono infatti strumenti di copertura dal rischio di default di un emittente.
Negoziati su mercati non regolamentati, i credit default swap sono strumenti ad alto rischio e di natura speculativa che misurano il livello di un emittente obbligazioni in merito alla sua capacità nel tempo di poter far fronte al rimborso del debito contratto. Più alto è il rischio di insolvenza di un emittente, più tenderà a salire sul mercato il costo dei credit default swap che protegge da tale eventualità.

Ctz sono Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon.

Il Ctz, o Certificato di Credito del Tesoro Zero Coupon, è un titolo di debito emesso dallo Stato italiano a tasso fisso e con scadenza a 24 mesi. Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze lo emette sul mercato in base ad uno specifico calendario di aste.
Una volta collocati i Ctz si possono poi negoziare tutti i giorni di Borsa aperta sul Mercato Obbligazionario Telematico (MOT) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..
Sul MOT, detto anche mercato secondario, i Ctz si possono comprare e vendere tutti i giorni di Borsa aperta per lotti pari a minimo mille euro nominali o multipli di mille euro.

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